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Caso Marzocchi: c?? un piano di salvataggio

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    Caso Marzocchi: c?? un piano di salvataggio

    FINO a pochi giorni fa nel futuro della Marzocchi c?era un solo colore, il nero (leggi qui), che oggi sembra avere delle sfumature grigie. Insomma, la situazione resta critica, per? qualcosa ? cambiato, in positivo. Il passato della Marzocchi potrebbe avere contribuito a salvare il suo futuro. Attualmente, infatti, la Marzocchi fornisce materiale di primo equipaggiamento a numerose Case motociclistiche, che hanno scelto il costruttore bolognese non solo per questioni di prezzi ma anche per motivi qualitativi. La Marzocchi ha lavorato bene, le sue forcelle ed i suoi ammortizzatori vengono montati su molti modelli, che senza i componenti italiani non potrebbero essere prodotti. Stiamo parlando di moto di serie, che rappresentano un compromesso tra prestazioni e costi di produzione. E comunque, a differenza di quelle da corsa, devono essere omologate. Per fare tutto questo, come per cambiare un fornitore, serve tempo. Tradotto, senza la Marzocchi molti costruttori dovrebbero fermare delle produzioni, perch? nelle linee di montaggio verrebbero a mancare le sospensioni. Inutile spiegare che, bloccare la produzione, significherebbe perdere tanto denaro.

    ALLE CASE MOTO SERVE LA MARZOCCHI - Floris Vanzetto conosce bene la situazione e sa bene che anche un colosso come BMW in questo momento non pu? fare a meno della Marzocchi. La BMW R 1200 RT, ad esempio, ? gi? stata oggetto di un importante richiamo (che riguardava proprio l?ammortizzatore Marzocchi) ed ? stata lontana dalle vetrine dei dealer diversi mesi. Bloccare di nuovo la produzione avrebbe effetti devastanti sul conto economico di questo modello, che rappresenta solo uno dei tanti casi (non solo di Casa BMW) che si potrebbero prendere in esame. Insomma, i costruttori moto sperano vivamente che la Marzocchi continui a produrre forcelle ed ammortizzatori e sembrano disposti anche a fare dei sacrifici purch? ci? avvenga.

    IL PROGETTO INDUSTRIALE - Qualsiasi imprenditore dotato di un minimo di conoscenza del settore moto non si sarebbe mai avvicinato alla Marzocchi senza avere delle garanzie sul futuro. Vanzetto, dopo avere parlato con i costruttori moto, ha capito che l?area OEM (primo equipaggiamento) della Marzocchi potrebbe avere un futuro, per i motivi che abbiamo spiegato. Resta il problema dei dipendenti (circa 90), tanti, troppi per pensare ad una ripartenza, per? sembra che si sia andando verso un soluzione che accontenter? tutti. La Tenneco, infatti, non ha nessun interesse ad entrare nell?occhio del ciclone. ? una multinazionale ricca (il fatturato parla di miliardi di euro) che ha un?immagine da difendere e che, pertanto, non ha nessun interesse a fare una guerra. Almeno, questo ? quello che si percepisce analizzando quello che sta accadendo.

    VALORIZZARE QUELLO CHE ESISTE - Se ci saranno queste evoluzioni, l?ipotetica ?nuova Marzocchi? potrebbe focalizzare la sua attenzione sulle forcelle e sugli ammortizzatori attualmente montati nell?OEM. Questo spiega la logica. Va poi detto che in Marzocchi ? stata sviluppata la tecnologia delle sospensioni semi attive, che molte Case hanno gi? provato ed apprezzato. La nostra idea ? che, probabilmente, all?inizio bisogner? concentrarsi solo su ci? che garantir? utile. Poi, se il conto economico sar? positivo, si potrebbe tornare a parlare di investimenti e nuove tecnologie.

    GIUSEPPE ANDREANI - In questo puzzle manca un tassello. Il magazzino ricambi. Infatti, i contratti di fornitura di componenti di primo equipaggiamento comprendono anche un determinato quantitativo di ricambi, senza i quali i dealer delle Case moto non possono effettuare le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. La gestione del magazzino ricambi, per?, rappresenta un costo che potrebbe anche essere appaltato. ? a questo punto della storia che si inserisce Giuseppe Andreani. Premesso che non c?? ancora nulla di fatto, va comunque detto che Andreani sta valutando il da farsi e potrebbe essere interessato all?affare. Il numero uno della Andreani Group pu? permettersi il lusso di ragionare, anche perch? per gestire un magazzino ricambi come quello della Marzocchi bisogna assumere dei dipendenti, affittare (o comprare) dello spazio dove posizionare il materiale ed occuparsi di spostare tutti ricambi dalla Marzocchi al nuovo magazzino. Non ? affatto facile e soprattutto il guadagno non ? assicurato.

    I RISCHI PER IL FUTURO - Se tutto andr? bene e se non ci saranno intoppi, la Marzocchi continuer? ad esistere. Certo, il futuro non sar? facile, anche perch? tutti quei costruttori che oggi non possono fare a meno dei prodotti OEM dell?azienda bolognese, domani, quando sar? il momento di progettare nuovi modelli, potrebbero scegliere altri fornitori (magari economicamente pi? solidi) per ridurre i rischi industriali legati alla chiusura aziendale di un fornitore importante.


    Fonte inmoto.it

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    #2
    Lo spero proprio...ma ci credo poco che la salvino!

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      #3
      attenderemo gli eventi

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        #4
        Speriamo...... fosse stata un'azienda nel campo auto sarebbe subito intervenuto lo stato...

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        Working...
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